A breve aprirà i battenti la 23° edizione di Artissima – Fiera internazionale di Arte Contemporanea di Torino – nella consueta sede dell’Oval Lingotto Fiere .
Scopriamo insieme le novità di quest’anno.
Da venerdì 4 a domenica 6 novembre si svolgerà a Torino la fiera d’arte contemporanea più attraente per i collezionisti del contemporaneo. Si tratta, come annunciato, di Artissima, al quinto anno sotto la direzione di Sarah Cosulich Canarutto, giovane curatrice che è riuscita, in pochi anni, a coinvolgere l’intero capoluogo piemontese in manifestazioni di natura culturale che portano i visitatori della fiera a scoprire anche la città.
Artissima anche quest’anno conferma la sua propensione all’internazionalità con il 70% delle gallerie partecipanti provenienti dall’estero, consolidando il trend che vede aumentare anno dopo anno la partecipazione di gallerie da tutto il mondo.
Le novità di questa edizione tendono a consolidare alcuni capisaldi della fiera torinese, cercando di valorizzarli nel percorso espositivo della manifestazione. E’ il caso della sezione New Entries, dedicata alle gallerie emergenti, che quest’anno trova collocazione esclusiva all’ingresso della fiera, dando il benvenuto ai collezionisti e rafforzando l’impegno di Artissima nei confronti delle giovani proposte curatoriali e artistiche.
L’attenzione all’approccio curatoriale, che potremmo definire anche come attenzione alle molteplici letture a cui si presta l’opera d’arte, è confermato dalla decisione della direzione di aggiungere una nuova sezione denominata Dialogue, in cui verranno proposti progetti espositivi di comparazione tra artisti provenienti dai diversi ambiti del linguaggio creativo esclusivamente presentati da gallerie emergenti o sperimentali.
Grande aspettativa anche per la storica sezione Back To the Future, dedicata alla riscoperta di personalità artistiche del passato che hanno determinato i linguaggi contemporanei. La sezione, curata anche quest’anno da Eva Fabbris, sarà dedicata al periodo 1970-1989 con ben 19 artisti, presentati da 19 gallerie (3 italiane, 16 straniere). Durante la fiera una giuria internazionale assegnerà il Premio Sardi per l’Arte Back to the Future del valore di 5.000 €. Il riconoscimento, nato nel 2014 dalla partnership con la Fondazione Sardi per l’Arte, sarà assegnato alla galleria con il progetto più meritevole in termini di rilevanza storica e di presentazione dello stand. Unica nota di demerito che ci sentiamo di sottolineare è la decisione del periodo molto vasto a cui dedicare la sezione, in quanto nell’edizione 2015 il progetto della Fabbris si concentrò su un decennio praticamente ricompreso nella proposta di quest’anno (proposta 2015: 1975/85 – ndr) . Sia chiaro, nulla di male a cercare di affermare sul mercato un’avanguardia passata in sordina (vedi Support Surface riproposto quest’anno con una personale su Ceysson), ma forse ci sono altre manifestazioni a loro contemporanee che meriterebbero di mettere un piede ad Artissima.
Novità anche per Present Future, la sezione curata da Luigi Fassi , che proporrà opere realizzate ad hoc per la fiera e progetti esposti per la prima volta nel contesto europeo o italiano realizzati da giovani artisti emergenti. Nell’edizione 2016, infatti, la fucina di talenti si espanderà geograficamente .
Completamente stravolta la sezione Per4m che si evolve quest’anno in un progetto interamente curato dal collettivo olandese If I Can’t Dance I Don’t Want To Be A Part Of Your Revolution, nato per esplorare la trasformazione della performance e le sue tipologie nell’ambito dell’arte contemporanea.
La curatela del progetto in Mostra è stata affidata dalla Cosulich nelle mani di Simone Menegoi, già curatore della sezione Perf4m nell’edizione 2015, che si occuperà quest’anno di far dialogare tra loro opere delle collezioni d’arte torinesi, incentrando quest’anno il dialogo attorno al tema corpo.gesto.postura.
Per il resto le scelte di Artissima 2016 sembrano confermare quelle delle edizioni passate, della serie Squadra Cosulich che vince non si cambia, con un pizzico di innovazione per sorprendere sempre più collezionisti ormai avezzi alle manifestazioni fieristiche disseminate sul territorio. A Saretta, a pochi giorni dalla notizia della sua ricandidatura per le prossime 3 edizioni fino al 2019, rivolgiamo solo un pensiero: Non si rischia poi di esagerare?