Basquiat, Warhol, Banksy: le cover d'autore che hanno fatto la storia della musica in mostra a Torino

Rock, pop, soul, jazz, dance, punk, hip-hop, elettronica, classica: quando il mondo della discografia ha reso celebri icone artistiche, e viceversa.

La Square 23 Art Gallery di Torino, fino al 1 aprile, offre una divertente e affascinante selezione di dischi che hanno fatto la storia della musica rock, pop, rap e indie, con tanto di immagini d’autore. Opere realizzate ad hoc oppure scelte a posteriori, ma sempre cercando corrispondenze, convergenze, mood e ispirazioni comuni. La mostra è in collaborazione con Teatro Colosseo e Xora e permette un viaggio nel mondo dei dischi d’autore con una raccolta che spazia negli ultimi 30 anni di lavori artistici sulle copertine di vinili di grandi artisti e band cult, con particolare attenzione al mondo della street art. Particolarità della mostra è il fatto che i collezionisti oltre a vedere le copertine di dischi rari e d’autore potranno acquistarle direttamente dalla galleria.

Quali sono le cover in mostra? Andiamo con ordine e scopriamo alcune delle cover esposte, rappresentazione del connubio tra i due mondi creativi per eccellenza che incontrandosi hanno creato opere belle da guardare e da ascoltare.

BeatBop

Beat Bop (1983) –  singolo hip hop realizzato dai rapper americani Rammellzee e K-Rob , pubblicato nel 1983 dalla casa discografica Tartown Recors e inizialmente distribuito come test, è stato colonna sonora del film documentario sullo stile  hip hop dal titolo Style Wars. La cover è stata progettata esclusivamente da Jean-Michel Basquiat, che ha trasmesso lo scontro caotico di immagini e testo del singolo, elemento tipico delle sue stesse opere. Sulla cover sono disegnati schizzi di ossa, disposti come a comporre un’esplosione, la parola “bang!”, lettere maiuscole e numeri romani. Fatto curioso è che la cover riporta il nome del rapper sbagliato, Rammelzee utilizzando cioè una sola L anziché due. Errore questo che infastidì molto l’artista anche dopo anni dall’uscita del record.

 

peel slowly and see

The Velvet Underground & Nico (1967) – primo album dei Velvet Underground, gruppo musicale rock statunitense, registrato con la collaborazione vocale della cantante tedesca Nico. Il disco è considerato uno degli album più importanti, influenti ed acclamati della storia della musica rock, avendo gettato le basi per una moltitudine di generi venuti dopo (come punk, new wave, rock alternativo o post-rock) e avendo introdotto tematiche innovative nei testi mai affrontate prima. L’album venne prodotto da Andy Warhol, il quale ne disegnò la celebre copertina con la banana, inserita dalla rivista di critica musicale Rolling Stone al 10° posto nella lista delle “100 migliori copertine della storia“. Sulla copertina non compariva né il nome del gruppo né quello della casa discografica, ma solo la firma dell’artista. Le prime copie del disco invitavano chi la guardava a “sbucciare lentamente e vedere” (peel slowly and see); togliendo un adesivo si poteva vedere una banana rosa shocking (maliziosa metafora di un membro maschile). La produzione venne tuttavia fermata per una serie di sfortunati eventi, tra cui il fatto che la sua produzione costasse troppo soprattutto per la fase di stampa.

 

Without-You-di-David-Bowie-con-cover-di-Keith-Haring

Without You (1983) – brano musicale scritto ed interpretato dal musicista britannico David Bowie, quarta traccia dell’album Let’s Dance del 1983. La copertina del 45 giri è opera dell’artista Keith Haring, mentre la foto sul retro è opera di Denis O’Regan. La cover venne utilizzata come veicolo di importanti messaggi sociali e fu testimonianza e denuncia della piaga sociale di quegli anni: l’AIDS. In un momento storico in cui la malattia esplose soprattutto nella comunità artistica, omosessuale newyorkese, il singolo e la sua cover hanno contribuito alla comunicazione e alla sensibilizzazione verso quei temi che “davano fastidio”.

 

Journal_for_Plague_Lovers_album_cover

Journal for Plague Lovers (2009) – nono album dei Manic Street Preachers pubblicato dalla Columbia Records. Tutti i testi sono di Richey Edwards, componente del gruppo scomparso nel 1995. La copertina dell’album utilizza un dipinto originale, Stare (2005), di Jenny Saville. I primi quattro supermercati del Regno Unito vendettero il CD in un cofanetto piatto, successivamente la cover venne ritenuta “inappropriata“. Bradfield ha detto che la decisione è stata “assolutamente bizzarra“, e ha commentato: “Si possono avere belle natiche lucide e pistole ovunque nei supermercati, sulle copertine di riviste e CD, ma se mostri un pezzo d’arte la gente va fuori di testa“. La copertina ha conquistato il secondo posto nel Best Art Vinyl del 2009.

 

 

sticky

Sticky Fingers (1971)  album discografico dei Rolling Stones, pubblicato in Inghilterra il 23 aprile e negli Stati Uniti il 1º maggio del 1971. Al primo posto delle hit sia nella classifica inglese, che in quella statunitense e rimanendovi rispettivamente per 5 e 4 settimane, nel 2003 l’album è stato inserito dalla rivista Rolling Stone alla posizione numero 63 nella loro lista dei migliori 500 dischi di sempre. Troviamo ancora Andy Warhol come autore di cover musicali. Questa, celebre finanche ai giorni nostri, è famosa per il paio di jeans dal rigonfiamento centrale all’altezza del membro genitale maschile. Nella versione su LP la cerniera era apribile. All’interno è presente il famoso logo dei RS Tongue & Lip disegnato dal designer inglese John Pasche e la versione più spoglia della copertina col modello vestito solo di mutande, col rigonfiamento ancora più in mostra. Le fotografie sono di Billy Name mentre il design, su indicazioni di Warhol, è di Craig Braun. La fotografia del “pacco” maschile stretto dentro un paio di attillati blue jeans, all’inizio fu creduta da molti fan appartenere a Mick Jagger, mentre invece il modello utilizzato fu Joe Dallesandro, attore dei film di Warhol. Nel 2003, il canale televisivo VH1 ha nominato quella di Sticky Fingers la “migliore copertina di album di sempre“.

 

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Melody A.M. (2001) – il primo album del gruppo di musica elettronica Röyksopp. La voce in Poor Leno Remind Me è quella di Erlend Øye dei Kings of Convenience, mentre Sparks è cantata dalla cantante norvegese Anneli Drecker, che in seguito collaborerà coi Röyksopp anche nell’album Junior del 2009. Il disco è stato pubblicato in tre versioni per i diversi mercati: una per l’Europa, una per il Nord America e una per il Giappone. Banksy ha prodotto solo 100 di queste versioni spruzzate a mano della copertina dell’album, che lo rende la soluzione ideale per coloro che sono amanti della street art contemporanea così come la musica elettronica contemporanea.

 

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808s & Heartbreak (2008) – album di uno dei rapper più importanti dello scenario RnB contemporaneo, riporta sulla copertina un Kanye West immerso nelle iconiche, super colorate animazioni pop dell’artista di Brooklyn.  KAWS (americano, b. 1974) è un artista di fama mondiale, che espone in musei e gallerie a livello internazionale. La sua arte trova richiami in un continuum storico che inizia con la Pop Art, a cavallo tra arte e commercio globale. Attraverso i prodotti di consumo e collaborazioni con marchi globali, KAWS va oltre la sfera del mercato dell’arte e raggiunge pubblici che trovano i loro idoli nelle scene pop, glamour e consumistiche del terzo millennio.

 

 

Credits
img di copertina: Andy Warhol covers collage
Img. 1: Beat Bop (1983), by Jean-Michel Basquiat. Courtesy of Wikipedia
Img. 4: Journal for Plague Lovers by Manic Street Preachers. The cover art copyright is believed to belong to the label, Columbia, or the graphic artist(s), Jenny Saville.