Si è da poco conclusa l’8° edizione dell’Affordable Art Fair, la fiera per l’arte accessibile sotto i 6.000 euro. 85 le gallerie allestite negli spazi dei Superstudio Più di via Tortona. Io, come l’anno passato, ho seguito la fiera dal punto privilegiato al di là del bancone dell’info point e vi restituisco il mio racconto personale della fiera.
Per il terzo anno di fila il cordone ombelicale che mi lega ad Affordable Art Fair mi ha riportato lì, per cinque giorni intensi ed eccitanti, buttando, tra una corsa e l’altra, l’occhio alle proposte delle gallerie. Trovo che la bellezza di questa fiera sia proprio il poter selezionare, con occhio clinico, cosa ci piace e cosa no, cosa ci attrae e cosa ci disturba, perché credo che, in fondo, l’arte debba essere questo, al di là di bocche che si storcono davanti ad un arte giudicata, snobisticamente, di serie b. Per dare uno schiaffo, e un taglio, alle malelingue ecco la lista delle gallerie che mi hanno colpito con le loro proposte e i loro artisti.
Carte Scoperte Art Gallery – Milano
Su questa galleria mi ero già favorevolmente espressa l’anno passato, e confermo quanto precedentemente detto. Andrea Zardin, il giovanissimo gallerista, ha selezionato altre perle per l’Affordable portando in fiera oltre a Alan Borguet e Domitilla Biondi i lavori di Gianluca Patti, Arjan Shehaj e Jacques Leo. Una selezione che si riunisce all’insegna del segno, usando un gioco di parole che trovo, anche io che lo scrivo, alquanto idiota, ma rappresentativo. Un segno sempre personale, distinguibile, unico e già iconico per tutti gli artisti proposti dalla galleria. A tratti surreale la storia dell’artista albanese Arjan che è venuto in Italia per iscriversi a Brera affrontando il viaggio a piedi attraverso i boschi, viaggio che emerge nelle sue opere dalle linee “aggrovigliate”. Altra novità dello stand lo “sciamanesimo” di Leo, in una serie di stampe a tiratura limitata realizzate in occasione della fiera e firmate a quattro mani con Alan Borguet. Jacques Leo è artista dalle geometrie eleganti e raffinate. Il suo lavoro suggerisce una riflessione sul ruolo dell’essere umano sul pianeta terra e sullo scopo della nostra esistenza.
Galleria Maroncelli 12 – Milano
Il focus della galleria Maroncelli 12 è l’art brut o outsider art, la cosiddetta arte spontanea degli artisti che operano al di fuori delle norme estetiche convenzionali. Dan Miller e Shaul Knaz sono le due perle della galleria. L’uno reduce dall’esperienza della Biennale di Venezia dove due sue opere erano incluse nella mostra centrale di Christine Macel all’Arsenale, e l’altro raffinato narratore dei rapporti umani nella difficile realtà di Israele, sua terra di origine.
Galerie Le Container – Marsiglia
Le Container di Marsiglia è un nuovo concept di galleria allestita in un container marittimo in cui sono esposte opere d’arte urbana e contemporanea. All’esterno, le pareti vengono ricoperte da graffiti tag e stencil degli artisti esposti. La galleria diventa cosi essa stessa un’opera d’arte. Tra gli artisti esposti in galleria Thoma Vuille alias Monsieur Chat, Antoine Casals, Gregory Watin e Annabelle Tattu, che ha attirato più di tutti la mia attenzione. La Tattu è una delle poche street artist donna in una scena urbana dominata dagli uomini, che si contraddistingue per il suo stile personale definibile come urban art brut. L’artista crea un universo basato sul dialogo tra i personaggi e il loro artefice: la Tattu dona alle sue figure la vita, plasmando le loro storie. Le opere acquisiscono un aspetto grafico totemico, ancestrale, aspetto che emerge sopratutto nelle opere più grafiche in bianco e nero.
The Outartlet Gallery – Vigevano
L’Outartlet Gallery di Alessia Formaggio e Francesco è per me praticamente una famiglia. Se a questo si aggiunge il fatto che rappresentano l’artista della dolcezza tenerezza e cucciolosità Ale Puro si può facilmente intuire perché sono inclusi nella lista. Il lavoro di Puro parte dalla street art per approdare a una linea semplice, che ci trasporta in un mondo fanciullesco di sogni e speranze.
Galleria Morotti arte contemporanea – Milano/Varese
Altro stand degno di nota si contraddistingue per “l’eleganza” dell’allestimento dei tanti artisti della galleria legati dal leit motiv minimale e monocromo delle forme come Sara Frattini, Lorenzo Taini, Ivan De Menis e Michelle Benoit, a cui fa da contrappasso il lavoro di un maestro del gioco di parole in chiave dada Sergio Vanni, presto in mostra alla galleria Morotti nella sede di via Saffi a Milano con Logopatia (9 febbraio – 28 febbraio).
Expart Studio&gallery – Bibbiena
Silvia Rossi, la giovane gallerista toscana, ha portato in fiera il lavoro di Beatrice Spadea, Roberto Spadea, Jonathan Di Furia, Francesco Biagini, Enrico Porro, Luca Andrea De Pasquale, Paolo Monga, Michela Gioachin e, il mio preferito tra tutti, quello di Enrica Passoni, il cui lavoro affascina e inquieta. I suoi ritratti sono volti di un assenza, una mancanza, che prende la forma delle nostre assenze e mancanze.
Ce ne sarebbero molti altri di stand e artisti da citare perché quest’anno l’Affordable era davvero ricca di proposte artistiche interessanti – anche per quanto riguarda la sezione young talents curata da Angelica Gatto ed Emanuele Riccomi sul tema Developing cities – ma se continuo a lavorare a questo articolo e a pensare e ripensare come strutturarlo rischiamo che lo faccio uscire direttamente per la 9° edizione. Vi chiedo inoltre scusa per le orribile ombre nelle fotografie, purtroppo sono state scattate la mattina presto prima dell’arrivo di galleristi e pubblico negli unici momenti di tregua durante i quali però i faretti degli stand erano spenti.
Infine i dovuti ringraziamenti.
Grazie a tutti i galleristi gentili e scarichi di crisi isteriche e/o crisi premestruali, grazie per tutte le caramelle per la gola, zenzero candito e cioccolatini vari con cui ci avete foraggiato per tutta la fiera. Grazie a tutto il pubblico che ha partecipato all’Affordable, a tutti gli artisti con cui ho parlato, sorriso e scherzato in fiera. Grazie a quelle spettacolari persone che fanno Affordable, alle vecchie e alle nuove reclute, tutte sempre pronte a darsi una mano. Infine un grazie speciale a Victoria Luna, Manuela Porcu, Laura Gabellotto e Giulia Barigelli che fanno di questa fiera un evento sempre interessante, che sa rinnovarsi anno per anno e attirare un pubblico sempre più numeroso, creando un ambiente lavorativo sereno e stimolante.