WITHERS MEETS ART: dal 26 giugno al 21 dicembre That’s Experience e London Trade Art portano l’arte di Lisa Ponti, Gio Ponti e Francesco Vezzoli allo studio Withers

Withers, London Trade Art e That’s Experience sono le tre realtà che hanno dato vita al progetto espositivo WITHERS MEETS ART: LISA PONTI in dialogo con Gio Ponti e Francesco Vezzoli, con il quale lo studio legale internazionale inaugura la nuova sede in via Durini, nel cuore di Milano.

Il 26 giugno, in occasione dell’inaugurazione della nuova sede di via Durini, lo Studio Legale Withers ha aperto gli uffici di Milano con il progetto espositivo WITHERS MEETS ART: Lisa Ponti in dialogo con Gio Ponti e Francesco Vezzoli organizzato da London Trade Art e curato da That’s Experience (progetto di That’s Contemporary sostenuto da Funder35) in collaborazione con la Galleria Federico Vavassori di Milano.

La mostra si pone quale rappresentazione visiva dei valori aziendali dello studio, con 33 disegni (prodotti dal 1992 ad oggi) di Lisa Ponti (Milano, 1922), figlia del più noto Gio (1891-1979), la cui opera pittorica Gemelle accoglie lo spettatore apparendo come un ideale omaggio all’opera della figlia a lui devota. Completa il percorso espositivo Portrait of Sophia Loren as the Muse of Antiquity (After Giorgio de Chirico) di Francesco Vezzoli (Brescia, 1971), tra i più importanti artisti italiani a livello internazionale.

La mostra è un’occasione unica per approfondire il lavoro di Lisa Ponti, dopo la prima del 1992 organizzata da Franco Toselli – che definì Lisa Ponti “un raro esempio di predisposizione naturale al disegno” – e quella del 2017 presso la Galleria Federico Vavassori (Il foglio è una stanza chiusa ma meravigliosa | 15 settembre – 14 ottobre). Il tratto rapido, deciso e fiabesco contraddistingue i lavori dell’artista, che iniziò a dedicarsi al disegno in età molto precoce, e che dal 1941  affianchò il padre alla redazione di “Stile” e “Domus”.

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La cultura di Lisa si è nutrita negli anni grazie alla frequentazione di artisti ed intellettuali che affollavano casa Ponti come Arturo Martini, Giorgio de Chirico, Mario Sironi, Massimo Campigli, Leonardo Sinisgalli, e ancora Alighiero Boetti, Vincenzo Agnetti, Mario Nigro, Salvo, Mario e Marisa Merz.

Perchè Lisa Ponti?
Per il suo essere donna, artista nella scrittura e nel disegno, che attraversando tutto il secolo passato ha saputo lasciare un segno nella storia del nostro Paese, aiutando a divulgare l’arte e la cultura in modo straordinariamente unico in tutto il mondo. Per essere stata fedele aiutante al fianco di un padre che porta un nome e un bagaglio prezioso come l’oro, ma pesante come il piombo. Per essere riuscita a dare voce al suo mondo interiore ed esteriore attraverso il segno sinuoso di una matita, ma anche attraverso la sperimentazione di tecniche differenti su fogli A4. Per il sapiente uso della parola nella stesura di testi e lettere, graziati da una calligrafia che è disegno, una danza di parole, spesso le parentesi come sorrisi nel bel mezzo di un pensiero. Per la sua intima relazione con gli artisti e intellettuali più importanti e influenti del ‘900 italiano come de Chirico, generazione del Padre, spesso riunito, insieme  ai nomi più conosciuti dell’arte, nelle loro case milanesi. Per essere stata la compagna di viaggio di artisti attraverso 4 generazioni e per il continuo dialogo con l’estero attraverso l’editoria e gli scambi personali ed epistolari.
(Le curatrici del progetto Martina Grendene, Giulia Restifo e Jessica Tanghetti)

 

La mostra, secondo l’idea delle curatrici Martina Grendene, Giulia Restifo e Jessica Tanghetti, ideatrici di That’s Experience, tenta di ricostruire l’immaginario e il vocabolario visivo da cui la Ponti fu influenzata, come testimoniato da Achille Bonito Oliva: “La tradizione pittorica a cui si ispira Lisa Ponti, possiede un ordine formale e controllato che corre direttamente da Piero della Francesca fino alla Metafisica di de Chirico, piena di una sua interna e silenziosa geometria, all’opera di Gio Ponti”.

L’opera di Lisa Ponti è in una fase recente di riscoperta, consci del genio della sua persona e dell’enorme valore storico culturale che essa rappresenta è un onore, per primo nostro, pensare ad un progetto espositivo che racconti  alle nuove generazioni del contemporaneo questa parte di storia Milanese dall’eco internazionale.
(Le curatrici del progetto Martina Grendene, Giulia Restifo e Jessica Tanghetti)

Gli “strumenti del mestiere”, matita, pennarello, penna biro e l’acquarello diventano nelle opere della Ponti soggetti essi stessi della rappresentazione, corredati da parole imbevute di razionale istintività.

I miei disegni per la velocità sono una performance.
Disegnare è la cosa meno faticosa che ci sia. 
(Lisa Ponti)

 

La dimensione familiare, con la scelta di porre al centro non il famoso padre Gio Ponti bensì la meno nota Lisa, offre una non convenzionale rappresentazione e valorizzazione del patrimonio familiare generato, dando espressione ai valori di cui lo studio Withers si fa portatore, sapientemente intercettati dal progetto delle tre curatrici. La donna è al centro dell’intera mostra, in cui gli uomini sono solo figure ausiliarie, di supporto, fungendo da cassa di risonanza al lavoro della Ponti, con opere incentrate esclusivamente su figure femminili. Altro valore che ha orientato la progettazione della mostra da parte di That’s Experience e London Trade Art è stata la valorizzazione della dimensione locale, seppur con attori di rilevanza internazionale, tramite la scelta di figure di rilievo per la città di Milano. La famiglia Ponti, infatti, ha avuto un impatto fondamentale nella rinascita della cultura milanese del Dopoguerra e Francesco Vezzoli, dall’altro lato, rappresenta oggi un’eccellenza del panorama artistico contemporaneo.

“Disegnare può togliere la stanchezza…il disegno è la cosa meno faticosa possibile. Il foglio è già stabilito, formato A4, i colori sono conosciuti, sono lì, meno di così non si può fare. Tutto molto semplice, pochi segni”.
(Lisa Ponti in un’intervista di Hans Ulrich Obrist, Mousse n°63, 2018.)

Passando a Vezzoli, vera star dell’arte Made in Italy a livello internazionale, l’opera Portrait of Sophia Loren as the Muse of Antiquity (After Giorgio de Chirico) (2011), che troneggia sulla terrazza del quinto piano, è il risultato dell’accostamento del Maestro della metafisica Giorgio de Chirico con l’icona del cinema italiano Sophia Loren, in cui il volto raffigurato al posto di quello di Ariadne, la mitologica regina di Creta che fu abbandonata a Naxos da Teseo, archetipo della solitudine, dell’esilio e della nostalgia, tra i soggetti più rappresentati da de Chirico dal 1912 al 1913, durante il periodo parigino. L’opera, mostrata al pubblico per la prima volta nel 2011 in occasione della riapertura della Piazza d’Italia di New Orleans, è stata poi presentata nella mostra Francesco Vezzoli – Pablo Bronstein con Giorgio de Chirico (Galleria Franco Noero, Torino, 2012) e nel 2014 esposta all’interno del MOCA di Los Angeles in occasione di Cinema Vezzoli.


London Trade Art

Fondato da Francesca Casiraghi e Andrea Seminara, è un progetto finalizzato ad attivare nuove connessioni tra arte e finanza. Introducendo un’idea innovativa di co-proprietà d’arte, ambisce ad offrire il più avanzato e diversificato servizio di acquisto online di opere d’arte di alta qualità, disponibili integralmente o in quote. L’obiettivo ultimo di London Trade Art è quello di creare una borsa dell’arte, ovvero una piattaforma digitale che permetta la compravendita di quote di opere d’arte basata su un sistema professionale di trading.

That’s Experience

Ideato da Giulia Restifo, Martina Grendene e Jessica Tanghetti, si occupa della creazione di progetti dedicati alle aziende che desiderano dare espressione alla loro corporate social responsibility mediante il supporto a progetti culturali, l’organizzazione di esperienze esclusive, tailor-made, e la creazione di percorsi di avvicinamento all’arte contemporanea, oltre che progetti curatoriali, consulenze e art advisory. That’s Experience è un progetto di THAT’S CONTEMPORARY sostenuto da Funder35.

Exhibition partner: Galleria Federico Vavassori 

Per maggiori informazioni e per visitare la mostra contattare: experience@thatscontemporary.com

 

Credits:
Fig. 1: Installation view Lisa Ponti. Courtesy opere di Lisa Ponti: Galleria Federico Vavassori. Photo credit: Massimiliano Stucchi /IPP – Milano 26 Giugno 2018.
Fig. 2: Installation view Lisa Ponti. Courtesy opere di Lisa Ponti: Galleria Federico Vavassori. Photo credit: Massimiliano Stucchi /IPP – Milano 26 Giugno 2018.
Fig. 3: Gio Ponti, Gemelle,  acrilici e inchiostro su perspex trasparente, 32 x 21 cm. Collezione privata. Photo credit: Massimiliano Stucchi /IPP – Milano 26 Giugno 2018.
Fig. 4: Lisa Ponti, Senza titolo, Pen and watercolor on paper, 29,7 x 21 cm. Courtesy: Galleria Federico Vavassori. Photo credit: Massimiliano Stucchi /IPP – Milano 26 Giugno 2018.
Fig. 5-13: Lisa Ponti, Senza titolo, Pen and watercolor on paper, 29,7 x 21 cm. Courtesy: Galleria Federico Vavassori. Photo credit: Massimiliano Stucchi /IPP – Milano 26 Giugno 2018.
Fig. 14: Installation view Lisa Ponti. Courtesy opere di Lisa Ponti: Galleria Federico Vavassori. Photo credit: Massimiliano Stucchi /IPP – Milano 26 Giugno 2018.
Fig. 15: Lisa Ponti, Senza titolo, Pen and watercolor on paper, 29,7 x 21 cm. Courtesy: Galleria Federico Vavassori. Photo credit: Massimiliano Stucchi /IPP – Milano 26 Giugno 2018.
Fig. 16: Installation view Lisa Ponti. Courtesy opere di Lisa Ponti: Galleria Federico Vavassori. Photo credit: Massimiliano Stucchi /IPP – Milano 26 Giugno 2018.
Fig. 17: Francesco Vezzoli, Portrait of Sophia Loren as the Muse of Antiquity (After Giorgio de Chirico), 2011, scultura di bronzo. Courtesy of the artist.
Fig. 18: Lisa Ponti, Senza titolo, Pen and watercolor on paper, 29,7 x 21 cm. Courtesy: Galleria Federico Vavassori. Photo credit: Massimiliano Stucchi /IPP – Milano 26 Giugno 2018.