In occasione di Manifesta 12, Palermo ospita la residenza d’artista itinerante “Grand Tour en Italie”, evento collaterale ufficiale della Biennale nomade europea. Dal 6 al 16 settembre, i 10 artisti selezionati dalla curatrice Michela Eremita insieme a Susanna Ravelli sono chiamati a seguire le rotte dei viaggi formativi che a fine Settecento portarono in Italia fra i più grandi intellettuali d’Europa.
Un invito al viaggio come occasione di incontro con l’altro da sé, momento di conoscenza di luoghi, tradizioni e culture lontani da quelli di appartenenza. Una migrazione intesa come opportunità, che stimoli lo scambio e la conoscenza, in antitesi con l’accezione contemporanea del migrare motivato dall’emergenza e del conflitto. In questi termini l’esperienza di residenza “Grand Tour en Italie” si colloca nel concept originario di Manifesta, nata negli anni Novanta come piattaforma per il dialogo tra arte e società in Europa, che invita la comunità culturale e artistica a produrre nuove esperienze creative in relazione al contesto in cui si svolge.
Il “Grand Tour en Italie” si sviluppa all’interno del programma itinerante d’arti e culture contemporanee “Grand Tour in Residence” che approda ed esplora luoghi nella formula della residenza flessibile, invitando artisti ed esponenti della cultura e delle scienze a condividere il viaggio e la relazione con i punti di riferimento e gli elementi di forte connotazione dei paesaggi. La città di Palermo, con le sue stratificazioni architettoniche e naturali, la sua fitta storiografia e le millenarie connessioni con l’Africa del Nord e il Medioriente, è in quest’ottica la sede ideale per questo processo di scambio e arricchimento avvenga ed è quindi stata selezionata come prima tappa del programma “Grand Tour in Residence”.
La selezione da parte della curatrice Michela Eremita e di Susanna Ravelli ha previsto una fase di accurato studio delle ricerche contemporanee di numerosi artisti mid-career che amano esprimersi con media differenti, dalla fotografia alla performance, dall’installazione alla parola orale o scritta. I curricula e le provenienze degli artisti scelti sono vari, per favorire le occasioni di confronto e la compenetrazione dei linguaggi.
Maura Banfo, Elena El Asmar, Stefano Graziani, Michele Guido, Sophie Ko, Francesco Lauretta, Valeria Manzi, Amedeo Martegani, Concetta Modica, Pierluigi Pusole sono stati chiamati a partecipare in virtù del loro percorso artistico e della potenziale sintonia il concept del Grand Tour.
Il luogo di sosta e riflessione di questo viaggio ispirato al Grand Tour sarà uno spazio di lavoro aperto al pubblico in Piazza Croce dei Vespri 8 (visite su appuntamento scrivendo a grand.tour.en.italie@gmail.com). Per 10 giorni ciascun artista avrà occasione di lavorare sugli stimoli raccolti dalla visita alla città, scattando fotografie, collezionando immagini e frammenti dalla multiforme vegetazione palermitana, cresciuta spontaneamente o custodita con cura negli dagli storici, lasciandosi rapire dal fascino della sovrapposizione delle architetture ed entrando in contatto con cittadini e turisti. La stratificazione e il principio di adattamento della flora e della fauna palermitana così come il meticciato culturale favorito dall’accoglienza siciliana saranno il pattern su cui si muoveranno gli artisti.
Momenti di ricerca individuale si alterneranno a un lavoro corale e a un costante confronto con la curatrice Michela Eremita. Dall’8 settembre dopo le 19 sarà possibile conversare con gli artisti durante un aperitivo informale: un’ulteriore occasione di contatto e scambio con il territorio.
L’obiettivo ultimo del “Grand Tour en Italie” è la realizzazione di un carnet de voyage per ciascun artista coinvolto, un album testimonianza che raccolga il racconto visivo ed emotivo dell’esperienza immersiva nella città e di questo processo di acculturazione. I lavori di ricerca saranno esposti nell’ultimo weekend di residenza, dal 14 al 16 settembre, presso Piazza Croce de’ Vespri 8 e i carnet presso l’Orto Botanico, ospitati da Radiceterna.
I singoli progetti degli artisti andranno a delinearsi nel corso della residenza, in virtù delle tracce raccolte durante la libera esplorazione delle vie di Palermo. I brevi abstract che seguono non potranno che crescere e mutare forma alla luce degli incontri e degli scambi cui i 10 giorni di “Grand Tour en Italie” daranno vita.
Maura Banfo seguirà le rotte che dal mare cercano approdi sulla terra ferma per costruire nidi sospesi, unendo due aspetti costanti nel suo lavoro: quello dell’accoglienza e quello dell’ascolto. La Polaroid sarà la sua compagna di viaggio.
Elena El Asmar ricostruirà la sua personale esperienza con Palermo, precisamente con l’Orto Botanico, attraverso una raccolta di immagini realizzata con Luca Pancrazzi che diverrà il suo skyline. Memoria, passato e presente si fonderanno attraverso interventi che emanciperanno le immagini dal registro di album per trasformarlo in una paesaggio vivo e pulsante pieno di vita.
Stefano Graziani, fotografo, imposterà uno studio per ritratti e una serie di studi per nature morte come elementi utili per “una riflessione sulle possibilità che abbiamo di convivenza e condivisione di spazi culturali comuni”.
Michele Guido prenderà spunti dai suoi da precedenti studi sulla “Speciosa”. Continuerà a “indagare sull’origine delle diverse specie importate all’interno dell’orto botanico e rifletterà sugli studi sviluppati dagli scienziati che nei loro viaggi sono passati da Palermo, come ad esempio quelli di Goethe della fine del Settecento, legati alla metamorfosi delle piante, alla pianta originaria e alla modalità delle piante”.
Sophie Ko adotterà la metafora della farfalla per affrontare questioni legate all’identità e alla migrazione, non trascurando, pur nella levità, quegli aspetti materici che costituiscono una delle caratteristiche fondamentali del suo lavoro.
Francesco Lauretta si concentrerà sulla migrazione dell’artista che, per seguire sogni e chimere attraversa mari e monti, partendo dalla sua personale esperienza. Approdare di nuovo nella sua terra permetterà di andare a ritroso nella memoria, stilando un diario che inizia dal presente fino al 1984, giorno in cui da Palermo iniziò il viaggio.
Valeria Manzi poetessa e performer, durante la residenza cercherà di dare parola alle immagini, alle luci e riflessi che coglierà nel soggiorno, sublimandoli in una performance finale raccontata per parole nel quaderno.
Amedeo Martegani si muoverà tra “La Palazzina Cinese e mercati sparsi. La cultura mediterranea dell’equivoco e del sentito dire insieme al desiderio di meraviglia, architettonica o vegetale che sia”.
Concetta Modica racconta: “Il progetto per Palermo prevede l’uso della terra del giardino in cui lavoreremo, per disegnare e realizzare dei bassorilievi. I disegni si realizzano con un trasferimento di tipo calcografico da una superficie rigida alla carta”. Ne nascerà una collezione di monete che si relazionerà con la storia dell’uomo e della natura del luogo.
Pierluigi Pusole stabilirà connessioni tra la sua personale visionarietà e quella del barocco delle facciate dei 4 Canti, portando il tratto della china a fantasticare parimenti alla mente. Degli autentici “capricci” che, attraverso la sua libera combinazione, comporranno la visione di elementi umani e architettonici.