Torniamo a parlarvi di Sibomana, l’artista italo-belga che avevamo intervistato tempo fa per farci raccontare il significato della sua ricerca racchiusa nella frase, a lui cara, Protect People Not Borders. Ebbene, ne parliamo oggi in seguito ai fatti gravissimi avvenuti a Roma la sera del 12 novembre e, precisamente, la distruzione di un’opera dell’artista, Walls of shame, posta il 9 novembre davanti al muro di recinzione di Baobab Experience. Il centro di piazzale Maslax, nei pressi della stazione Tiburtina, che dava supporto ai migranti, è stato sgomberato all’alba del giorno successivo dalle forze dell’ordine.
Abbiamo quindi deciso di pubblicare il pensiero condiviso dall’artista sui social in merito vicenda, per far sì che si tenga bene a mente che, in questo paese, esistono ancora persone che non concepiscono alcuna differenza di colore di pelle, religione o lingua, e perché ci si ricordi che sono le persone che devono essere protette, non gli interessi economici o politici.
Buona lettura!
Roma, 13 novembre 2018
Sfratti, sgomberi, muri di separazione… Mi piace pensare che niente ci fermerà,mi piace pensare che continueremo a sorvolarli, liberi come uccelli.Oggi è stata un’altra giornata triste per Roma e per l’Italia, all’alba il campo per migranti “Baobab” è stato sgomberato e rasato al suolo con le ruspe dalla polizia italiana. Duecento persone vivevano ancora nel campo prima dello sfratto, duecento persone che questa notte dormiranno al freddo per strada intorno alla stazione Tiburtina.Ieri è stata un’altra giornata triste per me.La sera prima dello sgombero, un gruppo di persone si è recato all’accampamento del Baobab per strappare gli striscioni attaccati sulla ringhiera costruita intorno al campo poche settimana fa. Questo gruppo di persone ne ha anche approfittato per distruggere la mia ultima istallazione, “Walls of Shame”, realizzata per il campo la settimana precedente.Sono triste perché la mia opera e quello che rappresentava è stata distrutta, ma non è la prima volta e non sarà l’ultima, queste sono le regole della strada e atti del genere non mi fermeranno. Stasera sono triste soprattutto per quel che succederà a tutte quelle persone, sono triste per le ragazze e i ragazzi di Baobab Experience con cui anni fa ho passato uno dei periodi più belli della mia vita, sono triste per la mia città, sono triste per il mio paese. Continuiamo a proteggere le persone, non i confini.Antoine Sibomana
Lo sgombero del centro Baobab nelle foto di Renato Ferrantini:
Domani chi fosse a Roma è chiamato a partecipare al Centro Congressi Frentani alla Conferenza Stampa in cui i volontari illustreranno di tutti i risultati raggiunti in questi anni: