Torna uno degli appuntamenti che più amiamo in uno dei nostri posti del cuore di Milano, dopo questi lunghi mesi di emergenza Zazà Ramen torna ad ospitare l’arte con l’artista Jacqueline Peeters (Eindhoven, 1961) e i suoi Unsold Paintings.
Dall’1 Ottobre al 28 Marzo 2021 l’arte contemporanea di Jacqueline Peeters invade la cucina giapponese di Zazà Ramen sake bar & restaurant in cui, varcata la soglia, si ha la sensazione di essere catapultati in una quadreria seicentesca, dove i dipinti rivestivano, in una sorta di Horror vacui, l’intera superficie delle pareti.
Da Zazà Ramen, pur assaporando una squisita cucina proveniente da luoghi lontani, l’aria è permeata da una senso di familiarità spesso dimenticato: all’interno dei suoi spazi regnano il senso di cura verso i dettagli, la gentilezza e la calma. In questo contesto anche i dipinti vengono posti sotto una luce dai toni caldi, che sembra garantire l’accesso ai più profondi meandri da cui prende origine anche la creazione artistica. L’esposizione è, infatti, un viaggio nella fantasia e nel mondo più intimo di Jacqueline Peeters, che vede come genesi un urlo contro il mercato dell’arte e le logiche economico-utilitaristiche che lo connotano.
Sulla parete di Zazà spiccano, in primis, grosse tele di fitti listini prezzi di “unsold paintings”, complete di titoli, dimensioni e tecniche utilizzate, che sembrano volerci dire che il prezzo che l’artista ha dovuto pagare per non essersi lasciata inglobare dalle logiche economiche del mercato dell’arte contemporanea, sia la sua pittura invenduta. Tuttavia, Jacqueline è disposta a fare i conti con le opere invendute pur di non lasciarsi ingabbiare da logiche da lei lontane ed ecco che il “NO” che lei stessa rivolge al mondo delle gallerie prende la forma di un “NO” urlato a suon di manciate di sabbia gettate su uno sfondo rosso.
Da questo grido d’insoddisfazione ciò che nasce non è un atteggiamento di passiva rassegnazione, ma l’esigenza di una profonda ricerca interiore. La volontà di indagarsi appare come un monito nell’opera “Fecit”, frutto di stratificazioni pittoriche iniziate nel giugno del 1994 e concluse solamente nel luglio del 2019. In quest’opera si percepisce come l’indagine del proprio io sia qualcosa che richieda un quantitativo di pazienza e di energie che solo le lunghe distanze temporali sono in grado di regalarci. Il risultato di questa ricerca è una sovrapposizione di colori che si intersecano, mutano e che solo alla fine acquisiscono una consistenza e una forma più chiara. Sempre che esista una reale fine per l’indagine interiore…
Il tema dell’indagine interiore, come spesso accade, si porta appresso una sensazione di conflittualità con la realtà esterna, che appare lontana ed estranea. Il senso di marginalità provato dall’artista assume in “Island” la forma di una barca nera “parcheggiata” su una lontana isola, che sembra volersi riposare prima di un’altra estenuante traversata in mare aperto.
Tuttavia, nuovamente, il viaggio deve ripartire e il senso di moto incessante è espresso magistralmente in “BroemBroem VroomVroom”. In quest’opera figurano scritte bustrofediche e onomatopeiche che rimandano al movimento ciclico dei ripetitivi viaggi in macchina su strade quotidiane in cui l’auto decelera, si ferma per poi riaccelerare.
Di fronte a quest’estenuante viaggio il confronto con l’arte rappresenta senz’altro una via di fuga. Jacqueline Peeters stessa, infatti, dice:
«Sono cresciuta a Eindhoven, dove ho visitato spesso il Van Abbemuseum. Uno dei miei quadri preferiti della collezione è sempre stato Winterbild di Max Beckmann. È una finestra sul mondo, ma è anche un mondo in sé, contenuto all’interno dei confini della tela. E forse è anche letteralmente una finestra sul mondo, una griglia sul mondo per afferrarlo. (…)
Prendendo proprio come punto di riferimento Winterbild di Max Beckmann, la Peeters crea “Bounjour Madame de Parme”, in cui la finestra si apre su una faccia cupa di tessuto, incollata sulla tela. Tuttavia, al primo soffio di vento la lingua si muove e pare che l’artista ci voglia ancora una volta ricordare la necessità di far sentire sempre la propria voce.
Info mostra:
UNSOLD PAINTINGS
dal 1 ottobre 2020 al 28 marzo 2021
ZAZÀ RAMEN SAKE BAR & RESTAURANT
zazaramen.it – info@zazaramen.it
Via Solferino 48, 20121 Milano
Orari: 12-15 | 19-23