Dal 29 settembre al 20 novembre 2021 il fotografo romano Aldo Salucci, meneghino d’adozione, espone presso la Galleria A.MORE di via Massena 19 a Milano un nuovo ciclo di fotografie intitolato “On the Nature of Things”: scenari suggestivi dove la natura, riappropriandosi gelosamente dei suoi spazi, pone l’accento sulla sua posizione di protagonista di una realtà in cui la presenza dell’uomo è oramai relegata a una breve citazione del passato.
Scatti onirici e solitari passano dalla luce intensa dei colori sfavillanti dell’esterno alle tonalità vibranti delle architetture interne, riuscendo ad emozionare il fruitore e conducendolo per mano in un universo parallelo, dove emozioni e vissuti personali, intimi e intensi, si incontrano.
Con la sua opera Salucci pone al centro il problema della rivendicazione della natura come generatrice e insieme distruttrice della realtà che le appartiene. Ne risulta così uno scenario in cui le immagini restituiteci dall’artista risultano incerte ma esteticamente armoniche.
Paesaggi spaesanti e suggestivi ci accolgono dalle pareti della galleria, raccontandoci una realtà paradossale che ci fa riflettere sul nostro agire. In questo progetto la pietra miliare è l’equilibrio compositivo, che Salucci sa rendere singolare e raffinato, senza mai trascurare il contesto filosofico-estetico, il bilanciamento e la cromia delle opere esposte.
Non si tratta però di normali fotografie o di banali giustapposizioni di singoli elementi: l’artista, avvalendosi della stampa LUX-ART by ChromaLuxe, è in grado di dare vita a una fantasia cromatica particolarmente vibrante, data dall’effetto del colore che, trasferito su una lastra di metallo, dona l’impressione della stessa vivacità cromatica di un affresco. D’altronde, è proprio alla pittura, il suo primo amore, a cui Salucci si ispira per la calibrazione dei colori e dell’armonia nella strutturazione delle sue opere.
La compresenza di vivaci elementi naturali, che si insinuano nei luoghi ormai abbandonati dall’uomo, alimentando nell’osservatore sentimenti contrastanti quali disorientamento, rassicurazione, nostalgia e pienezza, suggerisce così una messa in discussione degli scenari antropizzati precostituiti.
Da qui il titolo della serie fotografica, “On the Nature of Things”, a sua volta derivato dal celebre poema lucreziano De rerum natura, al cui centro vi è la realtà della natura, retta inconfutabilmente da un “ordine naturale” delle cose, inserita in un universo dal sapore atomistico, materialistico e meccanicistico. In questo contesto, l’aspetto cronologico antropico viene vanificato, la natura risponde alle sue logiche interne e, così facendo, ingloba ciò che è stato.
Il ciclo di Salucci è un vero e proprio inno alla saggezza, un richiamo alla responsabilità personale e un invito al genere umano a prendere coscienza della realtà e ad acquistare una consapevolezza profonda del nostro appartenere immanentemente e intrinsecamente a questo mondo, di cui la natura è senza dubbio, come diceva Giacomo Leopardi, madre e matrigna.