Castellani alla Loom Gallery di Milano: Superfici e Fondamenti tornano a confrontarsi in un suggestivo dialogo

Dopo vent’anni d’assenza dal Capoluogo lombardo, una mostra personale di Enrico Castellani torna in città, occupando gli spazi della LOOM GALLERY (via Lazzaretto 15, Milano) dal 28 ottobre al 31 dicembre 2021. 

Curata da Tommaso Trini e nata da una continuativa collaborazione con la Fondazione Enrico Castellani, l’esposizione Enrico Castellani – Le Superfici e i Fondamenti” presenta opere atipiche e testimoni dell’incredibile e inedita varietà della produzione dell’artista.

Dall’architettura all’ingegneria, dalla matematica alla fisica, la mostra indaga degli aspetti originali, ma soprattuto compie un approfondimento mirato sull’attività dell’artista.

Riprendendo fedelmente la mostra personale dell’artista alla Galleria Civica di Trento del 1999, all’interno della Galleria, due grandi tele bianche triangolari, dalla superficie mossa al centro da un doppio registro di rilievi e avvallamenti verticali, dialogano con due monumentali sculture lignee. 

Si tratta di opere insolite della produzione di Castellani, la cui attività scultorea è pressoché sconosciuta al pubblico, ma che costituiscono una testimonianza di una delle sue più grandi passioni: la vela. Di chiara ispirazione nautica infatti, le mastodontiche sculture, composte da travi in legno a sezione quadrata, bilanciate tra loro tramite tiranti dacciaio e sartie allocate a piccole bitte, sono state fabbricate in un cantiere navale. 

Così come nella vela, anche in queste opere il tutto si fonda su un sistema di forze opposte e bilanciate che, negandosi simultaneamente, giungono ad un perfetto equilibrio. Infatti se, a destra tutti gli elementi scultorei e pittorici sono in tensione verso l’alto, a sinistra giocano entrambi su un sistema di forze risultanti verso il basso.

Le sculture riprendono e ripercorrono i punti cardine della ricerca artistica di Castellani: il suo approccio architettonico allo spazio, frutto del corso di laurea in Architettura frequentato a Bruxelles e terminato nel 1956, la tensione e il movimento dell’opera nello spazio che, come scrive Tommaso Trini nel saggio redatto per l’occasione: Non si lascia scoprire, si espande. E se già Eraclito tramandò che «la natura delle cose ama celarsi», e se tuttoggi i cosmologi valutano oscure là unenergia e qui una materia, converrà aggiornare i linguaggi secondo natura. Né basterà unode alla luce prodotta da tale artista a vederci chiaro.”

Non sono solo queste però le opere di Enrico Castellani esposte in galleria, a testimonianza del sincero e profondo legame instaurato la Fondazione: una quinta opera, non presente all’esposizione di Trento del ’99, è stata inserita nella mostra. Si tratta di “Superficie Bianca” una tela in cui il dualismo superfici e/o vuoto interno, l’estro/intro/flesso diventa strumento fare aptico dell’artista, che permette all’osservatore di toccare con gli occhi e far risuonare le superfici in un gioco di luci ed ombre.

Non si tratta però delle consuete opere di Castellani, dove le tensioni si distribuiscono in maniera omogenea sul bianco candido della tela, ma si concentrano su una linea che si sviluppa in diagonale, sottolineando nuovamente il carattere innovativo della mostra dove, come scrive Tommaso Trini: “Le superfici chiuse dialogano coi fondamenti aperti come passi sulla luna.”

Info mostra:

Enrico Castellani – Le Superfici e i Fondamenti

A cura di Tommaso Trini

Loom Gallery

via Lazzaretto 15, Milano

orari: martedì – sabato 12 – 19

Credits:
Img. di copertina: Enrico Castellani, Sculture, 1999. Exhibition view, Galleria Civica, Trento 1999 | Photo Giuseppe Varchetta| © Fondazione Enrico Castellani
Fig. 1-2-3: ENRICO CASTELLANI Le Superfici e i Fondamenti. Exhibition View, Photo Agnese Bedini, © Fondazione Enrico Castellani – LOOM gallery.
Fig. 4: Enrico Castellani, Superficie bianca, 2014, acrylic on canvas, cm. 120 x 120. Photo Studio Paolo Vandrasch © Fondazione Enrico Castellani