Per la rubrica un artista espresso proponiamo oggi Ulay e Marina Abramović, protagonisti di uno dei più grandi amori della storia dell’arte.
Non tutti sanno che gli artisti nacquero lo stesso giorno, il 30 novembre, rispettivamente del 1943 e del 1946. Montenegrina lei e tedesco lui, i due si conobbero nel 1976 ad Amsterdam e vissero una relazione sentimentale ed artistica che li vide uniti fino al 1989. Formarono un duo che chiamarono The Other, che per dodici anni li vide protagonisti dell’esplorazione dei limiti del corpo, delle relazioni umane e dell’arte stessa.
Come estremo gesto d’amore, quando la relazione iniziò a vacillare, decisero di realizzare un’ultima performance insieme: The Lovers. Volevano dirsi addio incontrandosi al centro della Grande Muraglia Cinese, dopo averla percorsa entrambi tutta partendo dal lato opposto. Lui dal deserto del Gobi e lei dal Mar Giallo, una camminata di 2.500 chilometri che segnò la fine della loro relazione.
Per 21 anni le loro vite intrapresero cammini distinti, fino al giorno della performance The Artist is Present della Abramović al Moma di New York, in cui fu di nuovo l’arte a metterli uno di fronte all’altra. L’artista trascorse 716 ore e mezzo seduta davanti ad una sedia vuota, dove i visitatori potevano sedersi e sostenere il suo sguardo per qualche minuto. Ad un tratto fu proprio Ulay a comparire davanti a lei e in quegli sguardi, in pochi minuti, è raccolta tutta la potenza e l’essenza di un amore eterno.