Classe ’82, atteggiamento da giramondo, e un linguaggio legato al tema del viaggio, inteso come spostamento fisico e luogo di crescita e maturazione.
Ecco chi è in breve Andrea Sbra Perego.
Chi sei?
Andrea Sbra Perego, artista apolide.
Cosa fai?
Principalmente dipingo, tecnica mista fatta di collage e pittura a spray e olio, ma a volte faccio anche foto, sculture, performance. Insomma faccio quello che mi sento di fare.
Quando ti sei risvegliato artista?
Penso di esserci nato, e forse tutti, in fondo, ci nascono artisti. Già da piccolissimo il mio gioco preferito era ricopiare le foto degli animali dalle enciclopedie. Verso la fine del liceo invece, è il periodo durante il quale ho deciso che l’arte doveva diventare il mio “mestiere”, quando mi sono proprio detto “ok, io sono questo, e voglio fare questo. Punto”.
Se dovessi riassumere per tappe il tuo percorso artistico quali sarebbero?
La passione per le enciclopedie da bambino è sicuramente la tappa numero 1, poi importantissimi sono stati gli anni al liceo, quando credo di aver imparato gran parte di quello che conosco attualmente, perché in quegli anni ho avuto la fortuna di avere insegnanti molto validi, artisti, prima di tutto, ne cito due su tutti, purtroppo scomparsi, Gianfranco Bonetti e Fabio Maria Linari. Altra tappa fondamentale del mio percorso la segnerei al 2006, quando lavoravo con un altro artista, Simone Torri, e insieme abbiamo scritto un libro-manifesto dal titolo Il fantastico trattato sul manifesto Oroccoccoro , che nel 2013 si è trasformato nel Movimento Oroccoccoro. Per due anni abbiamo fatto mostre ed eventi in tutto il mondo: Uk, Italia, Malesia Messico Germania. Infine dal 2007 di tappe ce ne sono state molte, e sono riconducibili a quelle dei miei viaggi. In quell’anno, infatti, ho iniziato a girovagare per il mondo.
Noto che ti piacciono i termini impronunciabili (Sbrà Perego sembra uno scioglilingua – ndr) perchè Oroccoccoro?
Oroccoccoro é la fusione di Oro Barocco e Rococò, che unite danno vita a un nome che è anche marchio, creando un accostamento ideale tra tradizione e attualità.
C’è un legame nel manifesto con qualcuno degli aspetti e delle caratteristiche di queste correnti artistiche?
La nostra ricerca è volta al lancio di un’arte dal forte impatto visivo, diretto e “commerciale”, ma profonda nei contenuti e “barocca” nelle forme, in grado quindi di assumere una forte carica emotiva. C’è quindi tanto del Barocco, ma riletto in chiave contemporanea. Lo definirei una sorta di Urban Barocco Contemporaneo. Nella forma del manifesto come dichiarazione di intenti ci siamo ispirati al Futurismo, inglobando nel movimento ogni tipo di forma d’arte e d’espressione, dalla pittura alla fotografia, dal video alla moda fino alla gastronomia. Condividiamo con i futuristi la volontà di trovare un nuovo linguaggio funzionale alla narrazione del presente, ma che faccia tesoro delle proprie radici culturali figlie della tradizione classicista italiana.

Chi sono i tuoi spiriti guida musicali, cinematografici e letterari?
E allora vai pistola alla tempia! Dimmi proprio una canzone, un libro e un film .
Nell’arte invece quali sono stati i tuoi riferimenti?
Uno dei tuoi temi ricorrenti è la stazione e la folla, questo aspetto ha qualcosa a che fare con il tuo definirti apolide?
Riflettevo che la stazione è il tema del primo film dei fratelli Lumiere perché permetteva l’azione in movimento di un treno, Monet le rappresentava al variare delle condizioni di luce per studiarne gli effetti, e Boccioni ci andava ad osservare gli stati d’animo, Andrea Sbra Perego che ci fa nelle stazioni?

C’è qualcosa anche nelle architetture che ti affascina?
Benissimo. Cosa cerchi in un’opera?
Sei un esteta allora!
C’è un’opera di un’altro artista che avresti voluto fare?
A cosa stai lavorando?
Sono molto belli i tuoi ritratti, sono l’inverso delle stazioni dove i volti della folla sfumano, sono molto definiti…
Sì, diciamo che sono più o meno l’opposto. Nel ritratto l’identità dell’individuo viene fuori e prevale sul collage di mappe che rappresentano la globalità.
Se tu potessi scegliere con quale arte nutrirti al mattino per vivere la giornata con energia cosa sceglieresti? In altre parole, se le opere d’arte fossero ciambelle quale mangeresti a colazione?
La città che Sale di Umberto Boccioni.

P.s. Per chi se lo fosse chiesto la giacca a cui si riferiva Andrea è questa.